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SiAmo Enna: Il Sindaco paga tutti gli errori commessi
Il Consiglio Comunale di martedì ha fatto registrare qualche dato politico interessante, in aggiunta ovviamente a quello già noto della fine del progetto civico e di un’amministrazione che può contare soltanto su 8 consiglieri, 3 dei quali sono pure assessori.
In primo luogo, è emerso in modo lampante il tentativo disperato da parte di un sindaco in evidente affanno di recuperare il rapporto con i gruppi MPA-Enna Viva, o quantomeno con una parte di loro, dato il riferimento esclusivo a “chi c’era fin dall’inizio, 9 anni fa”.
Tentativo disperato che passa non solo dalle parole di Dipietro, dichiaratosi disponibile a perdonare sia l’appellativo di “ducetto” (“senza alcuna visione di città”, avevano aggiunto), sia il giudizio gravemente insufficiente (tre e mezzo) che i quattro assessori dell’MPA gli avevano attribuito subito dopo le loro dimissioni; ma che passa pure da una precisa scelta consumatasi in aula, e cioè il voto degli 8 consiglieri che lo sostengono in favore della consigliera Fiammetta per l’elezione alla vicepresidenza del Consiglio.
Sarei tentato a sbilanciarmi e ad affermare che una riappacificazione appare comunque improbabile, ma avendone viste di più clamorose la prudenza è d’obbligo.
In secondo luogo, dai banchi di quella che possiamo definire “minoranza consiliare di governo” è stato lanciato un appello all’unità delle forze di centrodestra, quantomeno di quelle che governano insieme la Regione Siciliana.
Il neo proclamato consigliere di Fratelli d’Italia (che mi guarderò bene dal chiamare “fratellino” perché, a differenza del sindaco, non ha mostrato alcuna disponibilità ad apprezzare diminuitivi e vezzeggiativi di sorta) ha infatti esplicitamente chiamato a raccolta la Democrazia Cristiana, prima ancora che l’MPA, non soltanto in una prospettiva immediata ma, per quello che mi è sembrato di capire, anche e soprattutto in vista delle prossime elezioni amministrative, vero tema che occupa da tempo le menti della gran parte degli attori politici locali.
Ed infatti i risultati amministrativi appaiono progressivamente sempre più desolanti, nonostante sarà pur vero che Dipietro ha fatto meglio dei due predecessori, il primo dei quali però - sarebbe giusto ricordare, amico consigliere Ferrari - aveva ereditato il dissesto finanziario di Ardica e che fu risanato facilmente solo grazie ad una specifica legge voluta dall'allora deputato regionale Crisafulli.
Vedremo se questi appelli verranno in qualche misura accolti, o se le dinamiche locali che si sono via via delineate potranno avere una loro autonoma dimensione.
Un pizzico di disagio per essersi ritrovato sindaco del centrodestra Dipietro lo ha, in chiusura, mostrato. Ma più delle parole contano i fatti, e il sindaco non può certo stupirsi di ciò che gli accade intorno.
Ciò che mi sembra indiscutibile è che le varie forze di opposizione hanno una responsabilità enorme: devono dimostrare di saper costruire un’alternativa seria e credibile a questo centrodestra che - è giusto ammetterlo - privo di Dipietro sarà ancora più debole e frammentato di come già appare ora.
La strada è lunga e piena di ostacoli, ma l’obiettivo può valere senz’altro la fatica. Ho appena appreso della dipartita dell'ex sindaco Ing. Antonio Alvano. Porgo alla sua famiglia le mie più sentite condoglianze.
Il capogruppo di SiAmo Enna, Giuseppe Trovato
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