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Zona Mulino a Vento: abbattere subito il fungo a rischio caduta
Egregio direttore, volevo sottoporre il grado di pericolosità della Zona Mulino a Vento ad Enna. Ogni tanto a volte anche nostalgicamente, si fa un giro per la città, e spesso si constata che l'ambiente in cui viviamo appare degrato e abbandonato. Facendo un giro in macchina siamo capitati nel quartiere mulino a vento dove era ubicata la vecchia scuola media, intitolata all’illustre concittadino, il letterato Nino Savarese. Quello che salta subito agli occhi è la famosa vasca dell'acqua di Piazza Santa Sofia, il famoso fungo che negli anni 70 consentiva la distribuzione in un paio di quartieri.
Tutta transennata, ma tutta lì pronta a crollare, chissà quando, ma di estremo pericolo. Questa testata si è occupata più volte del problema che, non risolto, si aggrava sempre di più.
Erbacce, calcinacci, spazzatura la fanno da padroni, ma quello che è più grave è che nessuno affonta il problema con decisione. Mi chiedo e vi chiedo; bisogna aspettare che accada qualcosa di grave prima di intervenire? Tra abitanti residenti e studenti è un quartiere popoloso ecome tale andrebbe rispettato prima di tutto togliendo il pericolo e poi ridando dignità e decoro all'abitato.
La cosa più urgente a mio avviso è l'abbatimento del fungo e poi tutto il resto. Ma anche la grande Scaffa come l'ha chiamata questa testata, in Via Regalbuto e le gradette otturate da anni e anni di incuria in Via Gagliano sono sempre lì in bella evidenza.
Penso di non ricordare male se dico che la città così male non è stata mai ridotta.
Negli anni che furono c'era più rispetto per il cittadino e maggiore considerazione della città. Ma quelli erano altri tempi e altre persone.
Mario Antonio Pagaria
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