Oggi, 30 giugno, prima domenica d'estate in una Enna assopita più del solito, in attesa della festa delle feste: quella del 2 luglio. Qualche isolato turista,  non so se più coraggioso o temerario viste le difficoltà per raggiungere la città. È per me, questo giorno, ma anche il sabato, in verità, l'occasione per acquistare il giornale.

Si, quell'oggetto raro, da sfogliare e leggere centellinandolo, e assaporandone l'odore di inchiostro. Quello che potevi trovare ogni giorno al bar sotto casa e leggere, da buon portoghese, la cronaca della città, poi scomparsa o relegata in qualche trafiletto nella pagina regionale,  le cronache sportive, perché le altre  erano roba da intenditore e non potevi certo  accaparrartelo tu quel giornale.

Lo so, sono consapevole di essere rimasto tra i pochi romantici  a quanto pare. Talmente pochi che nella nostra città,  almeno a Enna alta, complice forse anche l'inizio delle ferie non si trova un'edicola aperta. Ma del resto come non comprendere questa scelta da parte di rivenditori che negli ultimi anni hanno visto diminuire dell'80% le vendite dei quotidiani e sopravvivono, i pochi che ancora resistono, grazie ai bollettini da pagare,  qualche pacco sorpresa e qualche rivista.

Che tristezza!

Giovanni Lunardo