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Raccomandazione? Si la voglio
Da quando esiste l’uomo sulla terra chi ha avuto potere si è circondato di persone fedeli, devote e fidate, famigliari e parenti, servitori, esecutori, adulatori e cortigiani, persone che hanno messo da parte l’amor proprio e la dignità per avere in cambio piccoli favori, protezione, appoggio e assistenza.
Queste persone vengono collocate nei posti strategicamente appropriati e utili alla realizzazione di obiettivi che possano accrescere il dominio di chi governa un settore, un ufficio o un ente, una città, una regione, uno stato, a scapito della società che dovrebbe poter usufruire dei servizi di cui ha bisogno.
Un’usanza molto diffusa utilizzata da chi, affetto da raccomandite e dirige un ufficio o settore, quando riceve una istanza, chiedere “cuiè” e non cosa contiene l’istanza, quindi se è un amico l’istanza va avanti se non è un amico l’istanza giace fra le carte chissà per quanto tempo.
Chiunque ha avuto modo di sapere tramite i mezzi d’informazione che in varie parti d’Italia vi sono uffici di vario genere dove lavorano decine di persone con lo stesso cognome e se il cognome è diverso si tratta di parenti acquisiti: cognati, nuore, generi. E chi è colpevole di non avere parenti importanti o “padrini” che lo raccomandano ha grandi difficoltà e poca speranza di sistemarsi ed andare avanti.
Il raccomandato: non ha bisogno di essere preparato e competente, neanche essere puntuale, può commettere errori, può uscire durante l’orario di lavoro essendo protetto, vive la sua vita lavorativa nella tranquillità più assoluta. Anche se non ha studiato è andato avanti nella scuola, ha vinto il concorso per accedere all’impiego e ciliegina sulla torta è orgoglioso di tutto questo e se ne vanta pure.
Per mia definizione il raccomandato è un “portatore sano di handicap” in quanto è legato al guinzaglio del padrone e si muove solo in base ai comandi, tutto ciò con il dovuto rispetto verso gli animali domestici o ammaestrati.
Ma la raccomandazione non è solo questo, succede anche che qualcuno possa decidere di aiutare la persona giusta da mettere nel posto giusto. Casi rarissimi e spesso casuali ma che qualche volta avvengono; si può anche sbagliare!
Ogni tanto mi capita di andare in qualche ufficio e trovare persone competenti, disponibili, che forniscono tanti chiarimenti, faccio i complimenti spontanei e sinceri, penso che in un sistema basato sulla meritocrazia queste persone dovrebbero guadagnare più di chi lo stipendio lo froda ingiustamente.
Non si tratta di essere moralista o demagogico ma mi viene in mente la parabola della moltiplicazione dei pani: una persona occupa un posto di livello base, piano piano sale nella scala gerarchica con la raccomandazione, a sua volta raccomanda un suo figlioccio che a sua volta sale, poi ancora e poi di nuovo fino a quando tutti i figliocci saranno sistemati e vivranno felici e contenti. Nella parabola della moltiplicazione dei pani e dei pesci mangiarono in tanti, in questo caso mangeranno solo in pochi e a sbafo, sistema della mediocritocrazia!
Angelo Miano osservatore indipendente
Foto: https://www.aforismario.eu/2020/08/frasi-raccomandazioni.html
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