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L’amicizia? On - Off
Quando ero bambino nel periodo pasquale si decretava l’amicizia tra due ragazzini o ragazzine col nome di digiuno degli angeli (i dijuni di l’angili). I bambini mangiavano insieme in una delle famiglie, si stringeva un forte legame di amicizia e spesso si camminava uno con la mano sulla spalla dell’altro, si diventava compari, questo legame durava molto a lungo, anche le rispettive famiglie si trattavano con rispetto.
Il tempo, però, non è nostalgico, va sempre avanti, non aspetta nessuno, i ricordi sbiadiscono e lasciano il posto al futuro che è oggi. Oggi l’amicizia si chiede sui social e si concede sui social. Ti ritrovi centinaia di amici, amicizie effimere, labili, fondate su frasi copiate e riportate, amici di cui conosci solo il nome e basta.
Ho frequentato tanti tipi di persone: amici, amici-conoscenti, amici a scadenza, a rate, amici precari, amici a scomparsa. Li ho distinti in diverse categorie:
L’amico del bisogno (suo), quello che ti cerca quando ti deve chiedere il favore legato alla tua posizione lavorativa. Quando vai in pensione hai perso l’amico.
L’amico da pizzeria: ci vediamo domani sera davanti alla pizzeria, mangiamo la pizza per stare insieme, o stiamo insieme perché mangiamo la pizza?! Entriamo mangiamo, convenevoli vari, poi, ognuno per la sua strada.
L’amico lamentatore seriale: mi chiama al telefono e dice: dovevo sbrigare una cosa in un ufficio, ho girato mezz’ora e non ho trovato un posteggio, l’ho posteggiata in doppia fila e ho travato la multa, non mi hanno fatto entrare perché oggi era chiuso. Devo tornare al lavoro, ciao. Gli dico: fammi sapere se riuscirai a risolvere la faccenda, ci tengo molto, ciao
L’amico del giorno dopo: se me lo avessi detto prima sarei venuto ad aiutarti senz’altro. Quando glielo ho detto prima: oggi non posso facciamo domani.
L’amico logorroico: lo incontri, ti chiede come stai ma non aspetta la risposta, subito comincia a parlare delle sue gesta con descrizione precisa e particolareggiata, ti chiede: tu cosa fai? appena stai per rispondere riprende, se lo interrompi ricomincia da capo. Dopo 20 minuti si ferma e dice che ha un impegno importante. Cosa faccio io? Aspetto la prossima volta, magari riuscirò a digli qualcosa di me.
L’amico adulatore, cortigiano, sviolinatore, che ti adora ti mette in risalto tutte le qualità che secondo lui potresti avere, ti parla con frasi affettuose, ti elegge a suo eroe, modello da imitare, perché? Ti chiederà un grande favore, tipo un prestito in denaro o una raccomandazione importante sicuro che lo otterrà e ottenuto il favore chi si è visto si è visto.
Esiste anche l’amicizia vera e sincera, quella del rispetto, della sincerità, della fiducia reciproca, del potersi fidare e confidare, aiutarsi nel momento del bisogno senza aspettarsi nulla in cambio, perdonare l’errore, chiedere un parere su una decisione importante, criticare quando si rende necessario, rispettare la diversità delle idee.
L’amico vero ti capisce quando parli ma soprattutto quando non parli.
Angelo Miano osservatore indipendente
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