Lo scorso 10 agosto il sindaco di Enna annunciava la costituzione del COC, il centro che dovrebbe occuparsi di gestire le emergenze idriche per tamponare situazioni di necessità che si dovessero determinare.
Ma dopo le nuove restrizioni decise a livello regionale e confermate l'altro giorno nell'intervista rilasciata al tg. 3 dall'ing. Bruno di Acqua Enna, nella quale annunciava che la distribuzione dell'acqua passerà dagli attuali 4 gg a una settimana, ci si chiede, in assenza di altre iniziative, come reagirà la cittadinanza di fronte a questa decisione.
Non pensa il sindaco di adoperarsi per la ricerca di altre fonti di approvvigionamento?
Sono di qualche giorno fa le rimostranze di alcuni operatori turistici che lamentavano il fatto che alcuni bar del centro non avevano concesso l'uso dei servizi igienici a un gruppo di turisti giustificandosi per la carenza d'acqua.
A parte che una condizione del genere dovrebbe essere sanzionata con la chiusura dell'esercizio interessato, ma qui ne va del mantenimento delle condizioni minime di civiltà.
E in vista dell'imminente apertura delle scuole, come si pensa di affrontare questi nuovi bisogni?

Giovanni Lunardo