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Crisi idrica in Sicilia: tra emergenza e mancanza di cultura della prevenzione
La Sicilia sta affrontando una crisi idrica drammatica, e la situazione è resa ancora più complessa non solo dalla carenza di risorse, ma anche dalla mancanza di una leadership preparata. Più che focalizzarsi su soluzioni concrete, si è assiste a uno scambio di accuse su chi abbia previsto per primo la tragedia, una risposta che richiama la stessa logica seguita durante l'emergenza Covid. Ma è davvero questo il momento di cercare colpevoli o eroi, o è il momento di proporre soluzioni vere?
Il Consiglio Comunale di Nicosia ha recentemente dimostrato una preoccupante disconnessione dal cittadino, limitandosi a promuovere iniziative simboliche o a discutere temi già triti e ritriti. A differenza di molti, il sindaco Bonelli ha affrontato il problema con realismo, affermando che se a febbraio avesse avuto risorse destinate a prevenire la crisi idrica, sarebbe stato preso per pazzo. In poche parole, il vero problema dell'Italia, e quindi anche di Nicosia, è l'assenza di una cultura della prevenzione.
Il punto cruciale è che, in Italia, si reagisce solo all'emergenza, anziché lavorare per prevenirla. La mancanza di pianificazione sistematica diventa la vera colpevole di una crisi che affligge non solo la popolazione, ma anche il tessuto sociale. In particolare, i cittadini, che durante i tempi di pace si disinteressano della politica, si risvegliano solo quando la situazione è critica, chiedendo soluzioni rapide.
Questa crisi idrica ha fatto emergere la totale incapacità di alcune amministrazioni di guardare al futuro, di pensare alle generazioni successive. Speriamo che, nonostante tutto, questa tragedia possa spingere la comunità a un risveglio collettivo.
Le foto allegate mostrano la Situazione di Ancipa, Pozzillo e Pergusa ottenuta dai dati satellitari del programma europeo Copernicus (Sentinel 2 - 8 Settembre 2024), ed evidenziano la grave crisi.
L'idea che la responsabilità sia sempre di altri è un segnale di immaturità sociale. Tutti siamo chiamati a fare la nostra parte, e non possiamo continuare ad aspettare che qualcun altro risolva i problemi. La crisi idrica è una questione di salute pubblica e di ordine sociale, e la sua soluzione richiede maturità, sia da parte della classe politica, che del cittadino.
La vera domanda ora è: siamo davvero pronti a risolvere questo problema?
Alain Calò – Ingegnere Spaziale
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