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Roma celebra Pergusa, Enna la dimentica.
E' proprio vero chi possiede i gioielli spesso non li apprezza, mentre chi li ama continua a coltivarli anche in assenza. E così succede ad Enna dopo aver scritto la parola “Fine” sull'autodromo di Pergusa nessuno ne parla più e nessuno se ne interessa, mentre in altri posti il circuito è al centro della ribalta. È successo giovedì 24 ottobre a Roma. Già, proprio settimana scorsa nella capitale l'autodromo di Pergusa ha polarizzato l'attenzione. L'occasione è stata offerta dal convegno Sport Opportunity promosso dal Coni nel Palazzo delle Federazioni con l'esposizione del dipinto “L'autodromo del Lago Pergusa” del M° Francesco Guadagnuolo.
Il pittore è un siciliano che conosce bene Pergusa, infatti è nato a Caltanissetta ma oggi vive e lavora facendo la spola tra Roma Parigi e New York. Nell'occasione ha esordito con una dichiarazione d'amore per Pergusa e il suo autodromo. Ha pure lanciato un grido di allarme per la oramai decretata fine. Della manifestazione ne ha dato notizia il sito on line tusciatime.eu. Il dipinto ritrae una monoposto di F1 che sfreccia sull'asfalto pergusino. Guadagnuolo ha tra l'altro dichiarato di aver dedicato il dipinto all'autodromo perchè il 2 agosto scorso è stato sciolto il Consorzio Ente Autodromo Pergusa.
A Roma dunque si parla, con amore e rispetto, del circuito, a Enna e a Palermo se ne tratta con una punta di fastidio. Sembra quasi che a nessuno prema immaginare un futuro per l'area pergusina. Dopo la cancellazione del Consorzio è calato il silenzio assoluto, nessuno ne parla e nessuno fa niente. Ai consiglieri comunali è bastato passare un colpo di spugna su una prestigiosa storia lunga decenni e decenni. Oggi sono affaccendati su altro. Che cosa, non si sa.
E che Pergusa sia importante basti dire che da Roma in giù è l'unico vero autodromo che l'intero centro sud possa vantare. Purtroppo il circuito per Comune e Regione non sembra essere una valida opportunità al contrario una sorta di antipatico incomodo e come tale non occuparsene è un sollievo. Sarebbe meglio un giudizio netto, troncante e la scelta di soluzioni alternative. E invece niente solo tempo buttato al vento.
Di conseguenza i problemi dell'autodromo e di Pergusa trovano posto, dritti dritti, nel dimenticatoio. Ad acquietare i pochi curiosi la solfa è sempre la stessa: stiamo lavorando per una soluzione. Certo come stanno lavorando da anni per dare una soluzione al Ciss, alla Panoramica, al teatro del Castello di Lombardia, alla Nord Sud, a Pasquasia e alle altre miniere, all'Area di sviluppo industriale. Il destino di Pergusa è imbrattato di nero, senza futuro e senza prospettive con un silenzio cupo che lo avvolge tutto. E invece c'è bisogno di voce, c'è bisogno di coinvolgere la comunità, c'è bisogno di una soluzione condivisa, c'è bisogno di chiarezza quella che manca.
In ogni caso un caloroso grazie al M° Guadagnuolo, al Coni e al giornale on line tusciatimes.eu che, loro sì, si sono ricordati di Pergusa.
Paolo Di Marco
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