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La "favola" del ponte galleggiante sullo stretto di Messina
Il ponte su piloni a campata unica progettato, ha un'altezza dalla superficie idrostatica del mare di 65 metri. Esistono, nel mondo circa 10 navi da crociera alte 80 metri. Le navi che troveranno difficoltà nel attraversare l'attuale ponte in progetto, ed autorizzato, saranno esclusivamente navi da crociera. Il tutto, provocherebbe un notevole danno turistico, all'isola di Sicilia. Il ponte galleggiante, con ponte levatoio, porterebbe solo vantaggi ; economici, antisismici, militari e turistici.La passerella levatoia, dovrebbe essere munita da arpioni, sul modello delle navi romane nelle guerre puniche. La passerella levatoia, chiusa,(per permettere il transito dei veicoli su gomma), dovrebbe avere una parete scorrevole fra i due tronchi, come muro anti tsunami.
Il ponte, ovviamente dovrebbe essere ancorato ai fondali marini, con funi collegate a dispersori sismici, la chiglia dei due tronchi di ponti affondera' circa 16 metri. Ci si potrà allontanare da Scilla e Cariddi, evitando di rovinare il mito da secoli esistente . Un ponte poco distante da Scilla e Cariddi, potrà fare ammirare ai turisti, i vortici di scontro fra le correnti marine del mare tirreno e del mare ionio, che diventerebbe spettacolo e attrattiva turistica.I vantaggi militari, consisterebbero nella possibilità di atterraggio, nella parte autostradale degli aerei militari della NATO. Le difficoltà a cui andranno certamente incontro tecnicamente , per salvare la faccia, potrebbe essere una soluzione? Ma questa favola, è, tecnicamente realizzabile? Un ponte così concepito, salverebbe la città di Messina dal conseguente tsunami, dopo un sisma big-one?
Salvatore Tricomi
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